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Ultimi giorni | 283 |
capitassero nelle mani di altre fanciulle, a portar loro qualche ora di distrazione o
d’obblio, e così, avere in qualche angolo del mio paese delle amiche
sconosciute che mi volessero bene, e che pensassero a me con simpatia,
oppure aver la speranza di confortare un dolore, di far vibrare un
cuore assopito, e dopo morta, lasciar ancora qualche cosa di me, e
forse la parte migliore del mio pensiero. — Ero troppo orgogliosa, e
sono stata punita, — soggiunse con un sospiro. — Non è stato che un bel
sogno.
— Che potrebbe però realizzarsi, — disse il professore.
— I sogni rimangono sogni, e forse è meglio così, — rispose Maria. — Ed ecco la realtà, — soggiunse, accennando ai fratelli, che s’avvicinavano, per rientrare in casa. — Ora, — riprese avviandosi dietro a loro, — tutti i miei sforzi devono mirare soltanto al loro benessere, ogni individuo è un mondo da studiare, ogni mente un campo da coltivare, e quando si hanno i figliuoli, dobbiamo dedicarci interamente a loro, nè è possibile che ci sia tempo da pensare ad altro.
— E a sè non penserà mai? nemmeno se un giorno un onest’uomo che le piacesse, la supplicasse d’essergli compagna per tutta la vita; se le balenasse la prospettiva d’avere i suoi