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20 | piccoli eroi |
gnasse sempre condurlo colle mani, affinchè l’impuntura venisse diritta.
— Appena avrò fatta qualche economia, voglio prendermi anch’io una macchinetta da cucire, — disse Maria, — è un gran risparmio di tempo.
— Può comperare una macchinetta a mano; costa meno, e per una famiglia basta, — disse la Merli; — ma se mi vuol far proprio un piacere quando ha qualche lavoro lungo venga da me, io metto la macchina a sua disposizione. Me lo promette, non è vero? magari le fossi utile a qualche cosa! Sarei felice di mostrarle la mia riconoscenza; è proprio un’opera buona quella che fa per la mia figliuola.
— Sono ben contenta, — disse Maria congedandosi. — Dunque siamo intese; dopodomani alla stazione, — e uscì tutta lieta d’aver avuta quella buona idea.
Elisa si sentiva felice d’aver cancellata l’impressione del suo racconto esagerato, e diceva:
— Per gente che vive in due camerette, la nostra casa farà l’effetto di una villa; io però sarei stata più contenta d’avere l’Evelina.
— E non ti fece piacere la gioia di quella povera gente! — disse Maria. — Sei proprio senza cuore. Dà retta a me; se avessi invitato Evelina, o avrebbe rifiutato, essa che ha tante ville, mi-