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Don Vincenzo | 259 |
Terminato questo discorso il prete stette ad aspettare.
Gli operai si consultarono fra loro a bassa voce, poi uno parlò a nome di tutti:
— Non piace nemmeno a noi stare in ozio, e desideriamo riprendere i lavori; siamo disposti a cedere qualche cosa, se anche il principale farà qualche concessione; per esempio possiamo rinunciare alla diminuzione d’orario, se ci aumenta almeno il salario.
— Non posso promettervi nulla, — disse don Vincenzo, — parlerò al signor Guerini in proposito; ma se volete un mio consiglio, tornate domani al lavoro, e vi prometto ch’egli farà il possibile per contentarvi.
— Prima ci conceda quello che è giusto, e poi ritorneremo.
— Andate, o altrimenti ve ne pentirete, — disse il prete congedandoli.
— Verremo più tardi a sentire la risposta.
Dopo qualche ora ritornarono da don Vincenzo e seppero che se tornavano al lavoro, il signor Guerini dava un aumento ai migliori operai, e la signora stabiliva della sua cassetta particolare una cassa di soccorso per le famiglie degli operai ammalati; ma se la mattina non entravano allo stabilimento, la fabbrica sarebbe stata chiusa per sempre, perchè il Guerini era stanco