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Sciopero allo stabilimento Guerini 247


d’un operaio, e le chiese se fosse contenta d’aver il marito ozioso tutto il giorno e se non sarebbe meglio che lo consigliasse a riprendere il lavoro.

— Si soffre oggi per godere domani, — rispose, — vogliamo anche noi vestir bene come loro, e farci servire; siamo stanche di soffrire.

C’erano altre che si mostravano dispiacenti, temevano che i mariti prendessero il vizio di bazzicare all’osteria, ed anzi andavano a levarceli di là; ma quelli le invitavano a bere insieme, alla riuscita della loro causa; e verso sera la piazza e le vie del villaggio presentavano uno spettacolo poco piacevole. Gli operai uscivano dall’osteria mezzo ubbriachi cantando delle canzonacce, coi cappelli per traverso e le vesti in disordine. Anche qualche donna era un po’ brilla, e i ragazzi non avendo più freno, girellavano per le strade e facevano baldoria.

Maria volle subito ritornare a casa e fece osservare ai fratelli la differenza che passa fra l’operaio quando è al lavoro, serio, attento, colla faccia composta, che mette allegria a vederlo, da quando è ridotto in quello stato dall’ozio e dal vino, come in quel giorno, che dava uno spettacolo da stringere il cuore.

Vi fu sull’imbrunire un momento che pareva