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L'eroe della montagna 237


avrebbe potuto continuare il suo lavoro senza l’aiuto del cane, che a furia di zampe cercava di rompere la neve gelata.

Quando si potè scoprire qualche cosa, non ci fu più dubbio: erano esseri umani quelli che erano sepolti in mezzo alla neve. Allora Nando si mise con maggior lena a disseppellire quella massa nera che si faceva più distinta, la quale prese forma di un gruppo di braccia e di gambe che non si capiva che cosa fosse; ma quando fu del tutto scoperta, Nando riconobbe il padre raggomitolato assieme all’inglese, che avevano trovato tutt’e due la stessa morte orribile.

Solo, in quella solitudine, con que’ due cadaveri davanti agli occhi, si sentì stringere il cuore, e pensò alla sua mamma; ma il freddo incalzava, e non c’era tempo da riflettere; lasciò il cane a guardia dei cadaveri, vide in distanza degli abeti, vi andò correndo, ne strappò dei rami, e fece una specie di slitta, dove adagiò