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lunghezza di suo padre. Dovevano certo esser passati di là per salire sulla cima del monte.

All’alba si rimise in cammino, sempre seguito dal cane, osservando tutto ciò che potesse indicargli il passaggio di qualche persona.

Il sentiero era scomparso sotto ai mucchi di neve caduta; egli col bastone ferrato ruppe quella neve, ma inutilmente; e avanti, avanti sulla montagna che si faceva più erta e pericolosa; si sentiva gelare, e pur dovea continuare il suo cammino. Ad un certo punto vide il cane inquieto, far dei moti strani, e scorse le traccie d’una valanga, che dovea esser caduta di recente.

— Cerca, cerca, — disse al cane.

E il cane obbediente cominciò a raspare colle zampe, finchè si fermò guardando e dimenando la coda; infatti sentì sotto la neve qualche cosa di molle, divenne pallido e cominciò a tremare; non