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228 | piccoli eroi |
Arrivarono alla stazione cinque minuti prima che partisse il treno.
Dovette subito mettersi al posto, ma stette al finestrino a chiacchierare coi suoi amici; aveva da raccomandar loro tante cose e specialmente di scriverle, di dirle tutto quello che accadeva in quel paese e di tornar presto in città, dove essa avrebbe contato i giorni aspettandoli. Le pareva d’aver ancora tanto da dire, ma si udì il segnale della partenza.
— Addio, addio, — disse sporgendo la manina fuori dal finestrino; poi fu vista quella manina scuotere un fazzoletto bianco mentre il treno spariva in distanza.
— Addio, addio, — gridarono tutti sventolando i fazzoletti, e stettero là fermi finchè videro un punto nero che correva, correva lontano, finchè non udirono più il rumore del treno, poi rifecero la strada fatta, ma più tristi, come se mancasse loro qualche cosa e sempre parlando di Angiolina.
— Ecco una ragazza che dovreste prendere per modello, — disse Maria.
— È vero, è tanto buona, — disse Giannina, — voglio proprio aiutarti come faceva lei.
Elisa pensava invece, che sarebbe toccato a lei ad aiutare la sorella maggiore; ma ciò le dava noia perchè il suo maggior piacere sarebbe