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— Domani non sarò più qui — pensò, e quasi senza volerlo i suoi occhi le si empirono di lagrime.

Quando fu seduta a tavola disse:

— È l’ultimo giorno che pranzo con voi.

— Vuoi restare finchè stiamo tutti? — chiese Maria, — a noi fai piacere.

— Ho la mamma che m’aspetta, — rispose Angiolina.

— Ma ritornerai l’anno venturo — disse Maria.

— Per me sarei tanto contenta, e vivrò tutto l’anno con questa speranza.

Poi volle a tutti i costi portare con sè alcuni lavori che Maria dovea fare.

— Li terminerò io — disse; — così occupandomi dei vostri lavori mi sembrerà d’esser meno lontana da qui. — Poi soggiunse: — Mi dispiace per tante ragioni andar via, anche perchè non sentirò più raccontare le belle storie di Maria.

— Belle o brutte, te ne leggerò in città, — disse Maria, — intanto mi si presenterà forse l’occasione di aggiungerne delle altre.

— Ci vedremo dunque anche in città?

— Certo.

— Come sono contenta! mi dispiace meno d’andar via.

Poi voleva dire tante cose per esprimere la sua riconoscenza, ma non aveva coraggio.