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questo movimento e questo progresso, ma vorrei solo che i nostri figli fossero anche essi pari alle difficoltà dei nostri tempi; cioè, più avveduti, più prudenti, e conoscessero i pericoli che aumentano da tutte le parti, e avessero l’avvertenza di schivarli. Se quell’operaio avesse saputo il modo con cui si forma l’elettricità, avrebbe saputo scansarsi prima di lasciarsi uccidere dalla corrente elettrica; se Carlo e Vittorio avessero saputo come erano composti i liquidi che adoperavano per la fotografia, non si sarebbero macchiati i vestiti; forse, causa la loro ignoranza avrebbero anche un giorno o l’altro potuto bere in sbaglio uno di quegli acidi, e avvelenarsi. Ora la smania d’arrivare a tutto, di saper molte cose, fa sì che si studia superficialmente: la scienza resa popolare, ci famigliarizza anche colle cose più nocive, e si è circondati da pericoli prima ancora di conoscerli e di saperli evitare. Una volta invece la scienza era possesso di pochi; si circondava di silenzio e mistero, e naturalmente c’erano meno pericoli; ma le popolazioni erano invece ignoranti e superstiziose.

Consigliò poi i ragazzi a diffidare delle sostanze che non conoscono, ad esser prudenti e studiare per poter rendersi ragione dei pericoli, e tenerne lontane le persone di famiglia.