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Invece Mario trionfava; aveva ragione di essere nemico della fotografia! almeno coi suoi scarabocchi non sciupava i vestiti e anzi, già che gli capitava la buona occasione, s’accinse a fare la storia delle gesta fotografiche dei suoi fratelli.

Lavorò tutta la giornata, e quando mostrò i suoi lavori, furono accolti da un’ilarità generale.

Erano tre quadretti, pieni di spirito; nel primo la posa, coi fotografi che si davano grande importanza e gli altri negli atteggiamenti più grotteschi; il secondo rappresentava la camera oscura, cioè uno stanzino buio dove misteriosamente i suoi fratelli versavano un liquido sui loro vestiti, invece di versarlo sulle negative; poi finalmente il quadro finale: i fotografi coi vestiti macchiati e con in mano due pezzi di carta che rappresentavano dei personaggi senza testa, o con due teste, i fotografi con tanto di naso, e Maria che si disperava di vederli in quello stato.

Tutti risero, e Angiolina pregò Mario di regalarle quei disegni.

Maria faceva uno sforzo per star seria, ma avea una gran voglia di ridere, e sgridava Mario di non esser buono che a burlarsi di tutti.

Più tardi quando vennero il professore e Don Vincenzo, essa raccontò loro le disgrazie dei suoi fratelli, che s’erano sciupati i vestiti;