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La macchina fotografica 221


meno dai signori Guerini, perchè non posso comperarvi degli abiti nuovi per i vostri capricci.

— Prova a ripulirli — disse Vittorio.

— Non vedete che gli acidi hanno intaccato il colore? ormai non c’è rimedio, non si possono ripulire.

Maria era disperata, voleva rompere la macchinetta, perchè quelli non erano divertimenti per loro, costavano troppo, ed era certa che non erano riusciti e non avevano fatto altro che perdere il tempo e sciupare i vestiti.

I ragazzi si misero a stampare, e rimasero proprio malcontenti di vedere i gruppi così mal riusciti, e che tutti avevano le faccia scure come se fossero africani.

Elisa non voleva essere così brutta, Giannina diceva che pareva una scimmia, e Angiolina diceva d’essere un mostro.

I fotografi erano avviliti, e Vittorio si dichiarava vinto e diceva di voler rinunciare alla fotografia, anche per non dare dispiacere alla sorella. Carlo avrebbe voluto la macchinetta di Vittorio per perfezionarsi; ma Maria la prese e la chiuse in un armadio, mentre Angiolina pensava al modo di mettere un pezzettino di stoffa nuova con un rammendo, dove erano le macchie, tanto per non vedere delle faccie scure l’ultimo giorno che restava in loro compagnia.