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buona fata pensava a loro, e per far qualche soldo, vendevano il pesce ai vicini.

Graziella sarebbe stata curiosa di sapere chi dovesse ringraziare del pesce, e volea spiare sull’uscio per scoprire qualche cosa; ma Anna non volea saper nulla: diceva che era meglio credere che venisse dal cielo e non aver obbligazioni con alcuno.

Una sera che Carmela avea portato il pesce al posto consueto, e se ne tornava a casa, incontrò nella viottola buia un bel marinaio che la guardò negli occhi.

— Gennaro, siete voi?

— Carmela! — esclamò, — non vi avrei più riconosciuta, vi siete fatta bella come una fata.

— E nemmeno io vi avrei riconosciuto, se il cuore non m’avesse detto che eravate voi.

— Ma che cosa fate ora?

— Sto in riva al mare, e faccio la pescatrice.

— Volete che vi accompagni!