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Dopo la festa | 187 |
dei gusci di ostriche per giocare, e se ne andava fino alla sera in giro per la città.
Carmela non ardiva uscire dalla sua buia stradicciuola, ed era contenta quando qualche bimbo del vicinato si fermava a giocare con lei.
Così cresceva pallida, come una pianta priva di sole; avea i capelli nerissimi, che non pettinava mai, arruffati e tanto in disordine che le nascondevano la faccia e gli occhi, belli ed espressivi.
Si era ormai abituata a quella vita e avrebbe desiderato che continuasse per molto tempo, quando avvenne un fatto che portò il disordine in casa, e le fece provare il primo dolore della sua vita.
Un giorno il padre venne a casa ad un’ora insolita conducendo con sè una bella donna, bianca, rossa e grassa; proprio il ritratto della salute,
— Questa donna ti farà da mamma, e non starai più sola, — le disse, — bisogna che tu le voglia bene.