Pagina:Cordelia - Piccoli eroi.djvu/188

180 piccoli eroi


Carlo fece una corsa in giardino sul velocipede di Alberto, Vittorio si fece prestare una macchinetta fotografica e volle tentare di cogliere qualche gruppo. Furono serviti dei rinfreschi, dei pasticcini, che formarono la delizia di tutti quei bimbi, e il divertimento terminò con un ballo campestre in mezzo al prato.

Fu una festa completa, che lasciò una durevole memoria nei ragazzi Morandi, i quali non avevano mai assistito ad un simile spettacolo, tanto che appena ritornati a casa, Angiolina scrisse subito alla sua mamma la lettera seguente:


Cara mamma,


Te la puoi imaginare la tua figliuola ad una splendida festa in una villa grandiosa, di quelle che si trovano descritte nei libri delle fate?

Eppure, la tua figlia c’è proprio andata, in carne ed ossa, colla sua vesticciuola di lana bigia e il suo cappellino di paglia semplice e modesto.

Ma se avessi veduto che allegria! che splendidezza! Fu una vera fantasmagoria! ne ho ancora la testa tutta confusa!

Figurati un bel giardino grande, anzi immenso,