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La festa campestre 177


Per tutta la giornata quei ragazzi non fecero che parlare della festa; erano allegri, felici, gridavano e saltavano come pazzi.

Maria stava sopra pensiero; dopo la fiera, la festa in casa Guerini: erano troppi divertimenti, troppe distrazioni, e chi ne andava di mezzo era lo studio, e temeva che Carlo non potesse passare gli esami; ma egli la rassicurava. Avrebbe studiato con più lena dopo essersi divertito.

Il giorno dopo all’ora stabilita s’avviarono verso villa Guerini.

Maria era vestita semplicemente di lana, con un cappellino di paglia che le copriva la fronte; le sorelle avevano aggiustato e ripulito i loro vestiti chiari e in mezzo alla campagna facevano una bella figura.

Quando giunsero davanti al gran cancello della villa, si fermarono un po’ timide, non avevano coraggio d’andare avanti.

Anche Maria, che non era avvezza a frequentare la società, si sentiva confusa e impacciata, ma si fece coraggio ed entrò seguita dalla sua compagnia. Attraversarono un viale ombreggiato ed un giardino tutto formato da gruppi di conifere, di piante esotiche e di macchie fiorite.

— Come è bello! — dicevano i ragazzi in ammirazione; — pare un giardino incantato.