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Gli esami 9

tanto presuntuoso. Dunque non sei passato? Me l’aspettavo.

— Mi domandò certe cose difficili; poi i compagni mi facevano ridere, mi sono confuso, ecco.

— Mi dispiace, — disse Maria con amarezza, — così tutti per colpa tua dovranno rinunciare alla campagna.

— Non dir questo, Maria, posso studiare anche là, anzi studierò meglio in mezzo alla quiete campestre.

— Gli è che forse non avrai più bisogno di studiare. Sai che cosa ha detto il babbo? Se non passi ti metterà ad un mestiere, almeno ti guadagnerai il pane.

— Siete matti, — disse Carlo, — io far l’operaio? Mai più. Lo sai, io voglio diventare un personaggio celebre, un eroe.

Le sorelline si misero a ridere.

Maria gli disse che principiava molto bene; del resto sarebbe meglio diventare un buon operaio, che un cattivo dottore.

— Non lo dire al babbo che l’esame è andato male. — disse Carlo, — studierò e ti prometto di non ripetere l’anno; non lo dire al babbo, ti prego.

— Non lo dirò, ma lo verrà a sapere, lo domanderà ai professori.

— Spero che non avrà tempo.

— Però in villa ci andiamo, non è vero, Maria?