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Impressioni della fiera 119


del mondo! il cosmorama pittorico! entrino, signori, che resteranno sorpresi! — E simili grida da tutte le parti, tanto che mia sorella ha tutte le ragioni di dire che ha la testa grossa come un pallone.

— Taratatà taratatà, che cos’è questo rumore che viene laggiù dalla strada maestra? Si vede un nuvolo di polvere, s’ode uno scalpitìo di cavalli, tutti tacciono per un momento e si domandano:

— Che cosa sarà?

Le trombe squillano più forte, la massa nera s’avvicina, e già si distinguono quattro cavalli bianchi attaccati ad un cocchio alto e maestoso.

Vengono a gran carriera, son già vicini alla piazza.

— Largo largo, indietro, eh op, eh op.

La folla si restringe, si pigia, e il cocchio passa a mala pena in mezzo a quel mare di teste e s’arresta nel centro della piazza.

Un uomo di mezza età, colla barba brizzolata, d’aspetto abbastanza simpatico, sale sul seggio davanti, il quale è tutto ricoperto di velluto rosso, e si rivolge a tutta quella folla, intenta ad ascoltarlo.

Parla bene, con voce sonora, dice di chiamarsi Rocco Lavarione, d’aver studiato all’uni-