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114 piccoli eroi


— Ancora, ancora, Polentina, — e lei, quantunque stanca, e rossa infocata, riprende i suoi esercizii allegra e sorridente.

Benchè essa sembri contenta della sua sorte, io la compiango; e quando ho veduto la sua casa, ho pensato quanto io sia felice d’avere una mamma come te, che pensa a farmi star bene, e degli amici come i Morandi che mi fanno tanto divertire.

Se vedessi la casa di Polentina!

È un carro coperto di tela, dove dorme assieme al suo babbo, che suona la gran cassa; alla sua mamma, che dice la buona ventura, vestita da zingara, e ad uno scimmiotto.

In quel carro dormono, fanno da mangiare, e si portano da un paese all’altro, dove vanno a ripetere sempre i medesimi giuochi.

Povera gente! Eppure non si mostrano malcontenti della loro sorte.

Mi sono anche molto divertita a vedere la cuccagna, ch’era una cosa nuova per me.

Tu, sai già di che cosa si tratta: è un albero alto alto, liscio, dove in cima sono attaccate tante buone e belle cose, che i contadini devono conquistare, arrampicandosi lassù, a furia di braccia e di ginocchi, ciò che riesce abbastanza difficile, perchè quell’antenna è tutta insaponata e sdrucciolevole.