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La fiera | 107 |
— Bada che domani non ti conduco alla fiera, — disse Maria, — se non stai tranquillo.
— M’annoio, — disse Mario.
— Fa qualche cosa.
— La vostra caricatura, allora.
— Quello che vuoi, basta che ci lasci quiete.
Ma mentre le ragazze facevano andar l’ago sulla tela colla massima rapidità, i ragazzi erano distratti e continuavano a parlare dei divertimenti che avrebbero goduto il giorno appresso.
Mario tutt’a un tratto nel temperare la matita si tagliò un dito, e andò da Maria pallido per lo spavento.
— Non è nulla, — disse la fanciulla, e legò con un fazzoletto il dito tagliato. Andò poi a prendere nell’armadio la cassetta della farmacia, ne tolse cotone e pezzuole fenicate, e con queste, legò stretto il dito del fratello raccomandandogli di star tranquillo e di star più attento un’altra volta.
L’Angiolina le chiese perchè adoperasse quelle pezzuole che puzzavano, invece di un semplice pezzo di tela. Allora Maria spiegò come è sempre più prudente di fasciare una ferita con roba disinfettata.
— Vedi, — disse, — noi siamo circondati da microbi, cioè da animali invisibili che se penetrano nell’organismo ci possono avvelenare