Pagina:Cordelia - Piccoli eroi.djvu/114

106 piccoli eroi


non sappia Maria che sei tu quella che metti in ordine la camera, altrimenti mi sgrida.

— Mi piace tanto, mi fa tanto bene questo moto, diceva l’Angiola; e intanto andava di qua e di là a spolverare i mobili, e quando aveva finito scendeva per dare una mano a Maria e alla donna di servizio.

Poi si mettevano tutte a lavorare, e quel giorno appunto dovevano terminare di orlare delle lenzuola, e ci si misero tutte e tre con molta assiduità per restare libere pei giorni di fiera. Angiolina rimpiangeva la macchina da cucire della sua mamma, ma la Maria diceva che aveva piacere che le sorelle s’avvezzassero a cucire a mano; esercitavano così la pazienza, stavano tranquille e potevano chiacchierare.

— Le macchine, — disse, — vanno bene quando c’è fretta, ma forse sono una delle ragioni per cui le donne al giorno d’oggi sono tanto nervose, non dico per te, Angiolina che sei un’eccezione; ma mi pare più sano raccogliersi intorno al tavolino e stare assieme a discorrere. Guardate come sta bene Giannina, orlando il suo fazzoletto. — Infatti quella bimba lavorava con una grazia che faceva venir voglia di baciarla.

Mario si annoiava quando le ragazze lavoravano, e andava a tirar loro le trecce e non le lasciava un momento in pace.