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Il Procaccia | 95 |
gna, che malgrado la sua giovinezza glielo aveva accordato. Sempre però gli diceva:
— Bada che non sia troppa fatica e troppa responsabilità per un ragazzo come te; se perdessi una lettera, guai! non ti darei più nulla e dovresti pagare la multa.
Ma Antonio la rassicurava, e la supplicava di lasciare a lui quell’incarico, affinchè potesse guadagnare qualche soldo, per poter comperare il pane alla sua mamma.
E così, ogni mattina, scendeva al villaggio, ed era tutto felice quando la diligenza portava tanti pacchi e tante lettere per gli abitanti della montagna, e bisognava vedere come si caricava, tanto che qualche volta la sua personcina scompariva sotto quella massa di roba; ma più ne aveva, più era contento, e girava la montagna per delle ore, finchè avesse tutto consegnato all’indirizzo preciso.
Il ragazzo era ormai un amico per gli