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144 la donna nella letteratura


deve aver tanto coraggio da isolarsi dal mondo e vivere soltanto coi personaggi della propria fantasia, soffrire per dar loro la vita e poi, da un lavoro in cui ha speso la parte migliore di sè, ricavare un compenso molto meschino.

È molto diffìcile poter interessare il lettore, si sono scritti troppi volumi per trovare qualche cosa di nuovo al punto da eccitare la curiosità del pubblico e far vibrare nel suo animo un nuovo sentimento.

Chi ha tempo da perdere e non ha bisogno di guadagnarsi il pane, può impunemente imbrattar fogli e passar le ore in un lavoro sterile e inutile; non farà male a nessuno e potrà tener compagnia a tante strimpellatrici di pianoforte e imbrattatrici di tela; ma mi pare che sarebbe meglio che adoperasse la propria operosità in un lavoro più utile, tanto non avrà nemmeno soddisfatta la vanità di far parlare di sè e si pentirà del tempo perduto.