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la donna nella politica | 133 |
e contadini e impiegati e domestici, tutti i loro dipendenti, molto inferiori per intelligenza e dottrina.
È assurdo che una madre, la quale ha seguito i primi passi del figliuolo, lo ha iniziato negli studi e per propria esperienza conosce i migliori metodi d’insegnamento adatti alle diverse età, non venga consultata in ciò che riguarda l’istruzione e non possa dare il voto alla persona che giudica più atta a seguire la via giusta; è assurdo che la donna che tanto si adopera nella beneficenza non sia consultata sul modo di distribuire le somme raccolte, e così di seguito; si votano nuove imposte che la colpiscono, si mandano alla guerra i suoi figli, si aumentano i prezzi delle derrate, si prescrivono norme per le abitazioni, materia in cui più d’ogni altro dovrebbe aver voce in capitolo, e tutto senza consultarla, come se fosse un fantoccio.
È un’ingiustizia che salta agli occhi e