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132 | la donna nella politica |
te che ha intuito i nuovi tempi ed ha saputo dar tanto impulso agli istituti di previdenza, alla cooperazione e alle case popolari, vede chiaramente il vantaggio che può derivare al paese preparando l’ambiente allo sviluppo di nuove energie che chiedono solo di potersi esplicare.
Bisogna esser molto retrogradi e misoneisti per escludere dalla vita pubblica una metà di cittadini che ora vi prendono tanta parte o col lavoro o coll’intelligenza; ed è assurdo che in un tempo in cui il suffragio non è più limitato a pochi eletti ne sia esclusa la donna.
È uno spettacolo ingiusto e ridicolo vedere nel tempo delle elezioni una donna che possiede vaste estensioni di terre ed è esperta amministratrice dei suoi poderi, oppure quella che collo studio si acquistò lauree e diplomi e un’altra che è a capo di fiorenti aziende commerciali e industriali, starsene inoperose mentre vedono recarsi all’urna