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CORDELIA.


Il nome vero di questa scrittrice, tanto cara specialmente alla gioventù, Virginia Treves Tedeschi, vedova di Giuseppe Treves, fratello di Emilio, il grande editore che edificò la rinomanza e la prosperità della sua casa.

Nacque a Verona nel 1849, e morì a Milano nel 1916. Era sorella di Achille Tedeschi, scrittore anch’egli e de’ più apprezzati fra quanti, negli ultimi anni del secolo scorso e nei primi di questo, indirizzarono la letteratura alle esigenze dell’educazione dei fanciulli.

Il De Gubernatis le attribuì giustamente - come scrittrice - il pregio di essere morale senza bigottismo e senza pedanteria. Ella s’inchina, è vero, a tutte le autorità spirituali costituite, ma quando l’ingiustizia le appare crudele, non esita a levar la sua voce, mite e dolce voce di rassegnazione, ma capace di aprirsi la via ai cuori e di destarvi i migliori sentimenti.

Si comprende benissimo ch’ella non vuol uscire dalle vie battute e schiudere - come si dice - nuovi orizzonti alla morale infantile e femminile (sebbene in uno de’ suoi ultimi libri abbia giustificato e difeso le moderna tendenza della donna a cercar lavoro anche fuori di casa, per aiutare il marito a sostenere il peso della famiglia), perché il suo cuore ha bisogno di credere che va tutto per il me-