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fatto ci parea tanto strano, che sul principio lo si accolse con molta diffidenza, ma quando ci accorgemmo che era persona assai superiore a tutti gli altri bellimbusti che ci disprezzavano, la nostra ammirazione per lui non ebbe più limiti, e si andò all’entusiasmo, anzi direi quasi al fanatismo.

Però era un’ammirazione collettiva come quella che si ha alla scuola per il professore preferito o nella vita per un personaggio illustre; i nostri cuori battevano tutti più forte quando egli s’avvicinava e ci commoveva tutte egualmente colla narrazione dei suoi viaggi perché aveva fatto due volte il giro del mondo e la sua vena di raccontatore era inesauribile.

Il barone Ruggeri non era bello ma avea una figura imponente, marziale, che piaceva a tutti, e specialmente alle signore, portava la barba intera di color fulvo e l’accarez-