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andava dicendo; e poi rivolgendosi a me: — Sai che sono molto pettegoli questi veneziani, mi sono proprio antipatici.

— A me invece piacevano tanto colla loro cordialità e festività. Mi piacevano tutti e gondolieri e popolani colle loro argute osservazioni e il linguaggio carezzevole, e la città co’ suoi palazzi, le sue chiese, un vero incanto. Non so se Venezia faccia sempre e in tutti la medesima impressione, so che è la città che sogna sempre a diciott’anni una fanciulla.

La zia ne aveva trent’otto e su lei non esercitava il medesimo fascino; tanto che volle lasciarla in fretta tutt’a un tratto, e le venne uno sfrenato desiderio della sua villa sul lago, della tranquillità della campagna, della pace e del riposo.

Meno male che se la scena cambiava non era certo meno bella e meno imponente, e