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mensole, tocco le belle stoffe morbide di seta e mi fermo in ammirazione in una sala medioevale.
— Questa voglio cambiarla, — dice la zia, — è troppo triste, voglio qualche cosa di più gaio.
Eppure erano tanto belli quei mobili dai contorni severi, quei seggioloni di cuoio e coll’ampio camino che pareva invitare tutta la famiglia a raccogliervisi intorno!
Ma è nel carattere della zia Paolina di cambiar tutto e continuamente, me n’accorsi poi. In casa c’era sempre una rivoluzione, sparivano dei mobili, ne comparivano dei nuovi, e quasi tutti i giorni la zia alla direzione d’una schiera di operai facea cambiar disposizione ai mobili delle stanze.
In questa cosa m’accorgo che non andiamo punto d’accordo, io e la zia, lei vuol cambiar sempre ed io invece m’affeziono