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— Che sciocca! allora eri una bimba e m’annoiavo a parlare con te, e poi i bimbi non mi piacciono, strillano, toccano tutto, sono irrequieti, ma ora sta tranquilla che non ti abbandonerò più, mi piaci tanto tanto e sarai la mia compagna, ci ameremo come due sorelle. Addio, a rivederci domani, trovati pronta, perchè non ho pazienza d’aspettare, — e scomparve come una bella visione.

Dunque era vero, finalmente si schiudevano come per incanto le porte della mia prigione! Quel giorno vissi come in un sogno, e come in un sogno udii le parole che mi andava dicendo la direttrice.

— Ero proprio fortunata, — diceva, — infine andar colla zia era la miglior cosa che mi potesse capitare; la zia, è vero, non passava per una donna molta seria, anzi avea fama d’esser piuttosto volubile, ma avea cuore e non m’avrebbe certo abbandonata, poi era