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Dunque qualcuno aveva pensato a me! E questa persona era la buona Margherita Arvedi, una fanciulla timida colla faccia da madonnina, che non era molto considerata in collegio perchè non avea nè molto ingegno nè molto spirito, e la direttrice parlando di lei diceva sempre:
«Quella fanciulla è tutto cuore, non le resta posto per altro.»
Quella sera fui proprio convinta della verità di queste parole, e la fanciulla della quale prima m’ero accorta appena, divenne la mia più cara amica e la mia sola consolazione. Quando mi sentivo sola, infelice, abbandonata, mi bastava rivolgermi dalla sua parte e vedevo sempre quegli occhi profondi fissi sopra di me, quei begli occhi che mi leggevano in cuore e si offuscavano o si rischiaravano secondo l’espressione della mia fisonomia.