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carattere inflessibile e pensando che sarei stata capace di lasciarmi morire di fame, la direttrice pensò di contentarmi.

— Andate pure, — disse, — ma sono molto in collera con voi.

M’affidò ad una signora di sua conoscenza che dovea pure recarsi a Brescia per vedere, un suo figliuolo e consegnandomi una lettera per mio padre mi lasciò partire.

Trovai mio padre con una palla in una gamba, e molto abbattutto moralmente. Il suo orgoglio militare avea ricevuto una ferita assai più crudele di quella fattagli dalla palla nemica. Nel giorno della battaglia di Custoza era riuscito ad occupare col suo reggimento una bellissima posizione strategica, sperava di andare avanti e cooperare ad una vittoria, invece nel più bello, gli venne l’ordine di ritirarsi e avea dovuto ubbidire suo malgrado.

— È un dolore che mi condurrà alla