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al primo momento non seppe che abbracciarlo, dicendo:
— Che sventura! Che sventura! povero amico; — poi, accorgendosi di me, soggiunse: — Possa quella piccina consolarti della perdita che hai fatto! Coraggio! ed ora che non c’è più quell’angelo, vivi per lei.
Dunque era morta la mia mamma; avevo capito, senza poter misurare colla mia mente bambina tutta la gravità della mia sventura.