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dacchino di trina ed una sala grande, illuminata, con un bel tappeto turchino a fiori rossi, sul quale stavo seduta quasi tutto il giorno, circondata da una quantità di balocchi che aumentavano a vista d’occhio.

Delle persone che mi circondavano, ricordo la mamma come in un sogno. Era una bella signora, elegante, dallo sguardo dolce e la voce carezzevole; essa mi teneva delle lunghe ore sulle ginocchia, mi baciava spesso e accarezzava i riccioli biondi che contornavano la mia fronte. Il babbo lo ricordo meglio e mi pare ancora di vederlo col suo aspetto imponente, marziale, di udire quella sua voce imperiosa e abituata al comando, che in casa faceva tremar tutti, eccetto la mamma, per la quale avea sempre parole gentili, affettuose, e; quando si rivolgeva a lei, anche la sua voce prendeva una intonazione più mite e quasi carezzevole. Io