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in cuore un sospetto non si può scacciarlo tanto facilmente, e quantunque fossi in apparenza più calma, pure al mio occhio sospettoso ed indagatore non isfuggiva la più piccola cosa, e mi bastava veder mio marito distratto e irrequieto perchè il dubbio sorgesse nuovamente a turbare la mia esistenza. Nel mio cuore intanto disprezzavo il mondo ciarliero che s’occupava degli altri inventando calunnie, e mi meravigliavo come avesse potuto trovar a ridire sulle mie relazioni con Ruggeri, mentre facea mostra di non badare alle assiduità del conte Ariberti il quale mi seguiva come la mia ombra, mi perseguitava colle sue dichiarazioni, e per quanto mi fosse indifferente non riescivo a liberarmene.

Una sera mi raggiunse mentre me ne stavo nel vano di una finestra sola coi miei pensieri.

— A che pensate, qui tutta sola? — mi disse.