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Non sono che vaghe parole lanciate con leggerezza, pure mi penetrano nel cuore e nel cervello e mi fanno sorgere un dubbio che mi avvelena l’esistenza.

Sono divenuta incredula, sospettosa, osservo attentamente mio marito, conto le ore che rimane lontano, in casa, osservo la sua fisonomia, noto le sue parole.

Egli si accorge della mia vigilanza e mi fa capire che lo annoio; un giorno perde la pazienza, e mi dice:

— Si può sapere perchè mi vorresti ora tener legato alla catena come un cagnolino?

Io che odio le finzioni non posso tacere e dico:

— Sono gelosa; ecco.

Egli si mette a ridere e dice che sono una bimba e che certo dò ascolto alle chiacchiere della gente.

— È vero, — io dico, — sono una

cordelia. Il mio delitto