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occhiate, non sfugge nulla, non si perdona a nessuno, si ripetono nomi, si sfrondano reputazioni; è uno spiarsi reciproco, una maldicenza che invade tutto e tutto avvelena. È un aspetto nuovo in cui mi si presenta la società, al quale non avevo ancora badato. Per molto tempo non mi curo nè di quelle chiacchiere nè di quelle malignità che volano nell’aria e le scaccio come il ronzio di zanzare importune lasciandomi trascinare dalla corrente di quella vita frivola e oziosa per forza d’abitudine, per inerzia, per non pensare ad un altro cambiamento.

Ma in mezzo a tutte quelle chiacchiere sparse al vento e susurrate tra le figure d’una contraddanza un none mi ferma, quello di mio marito.

Egli si diverte, conosce perfettamente l’arte di sedurre le signore, è molto fortunato, nessuna sa resistergli.