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glio, o almeno che il male e l’errore son riparabili, se no, cesserebbe di battere.

Per questo il suo ottimismo non ha nulla di convenzionale, ma è un bisogno della sua stessa natura. Chi la conobbe giovane afferma che il suo leggiadro visino di orientale rifletteva questo suo ottimismo e che tutta la sua gentile persona apparisse circonfusa della medesima luce mite, blanda, carezzevole che emana da tutti i suoi scritti.

I quali furono molti e molto letti, e lo saranno ancora chi sa per quanto tempo. Crediamo che non vi sia un solo suo libro rimasto alla prima edizione. Piccoli eroi viene - per ampiezza di diffusione - subito dopo i due capolavori delle letteratura giovanile italiana: Cuore e Pinocchio. Ai fanciulli italiani essa donò inoltre Mondo piccino, Mentre nevica, Racconti di Natale, I nipoti di Barbabianca, Il castello di Barbanero, Nel regno delle fate, L’ultima fata, ed altro. Alle donne italiane e a tatti i lettori di buon senso, buon cuore e buon gusto, parecchi romanzi e volumi di novelle, e qualche libro d’idee, fra i quali sono da ricordare: Il regno della donna, Dopo le nozze, Vita intima, Casa altrui, I nostri figli, Nel regno delle chimere, Catene, Per la gloria, Il mio delitto, Per vendetta, L’incomprensibile, ecc.

E. F.