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206 | l'età ingrata |
a passare i più begli anni della loro vita tristi ed infermicci, tanto da invidiare quei vecchi che si mantengono anche in tarda età arzilli e prosperosi; e in ogni caso se pure abbiamo qualche cosa che non ci va proprio a seconda, non dobbiamo aggravarla colla nostra immaginazione e invece dobbiamo pensare sempre che la possa andar meglio, e non si debba mai udire dalle nostre labbra uscire queste brutte parole:
“Ormai la mia vita è finita, per quello che faccio a questo mondo posso anche morire.„
Per carità non le proferite, pensate invece che fino che abbiamo intorno a noi degli esseri che si amano è un delitto desiderare la morte.
A questo proposito voglio finire questo volume trascrivendo un capitolo dalle Memorie d’una vecchia, e se potrà farvi accogliere più benignamente ravvicinarsi dell’età matura, e vi farà amare un pochino la vita anche quando fosse sul punto del tramonto, sarà appagato uno dei miei più ardenti desideri.