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capitolo ii | 25 |
276. Quelli che ingojano il profitto dell’usura si alzeranno il giorno della resurrezione come quello che Satanasso ha imbrattato col suo contatto. E ciò perchè dicono: L’usura è come la vendita. Dio ha permesso la vendita, ha proibito l’usura. Colui che ascolterà questo avvertimento del Signore, e che metterà un termine a questa iniquità, otterrà il perdono del passato; la sua sorte dipenderà allora da Dio. Coloro che torneranno all’usura saranno condannati al fuoco, ove staranno in eterno.
277. Dio annienta l’usura, e moltiplica l’elemosina1. Odia gl’increduli ed i colpevoli. Quelli che credono, e praticano le buone opere, che osservano la preghiera, e danno l’elemosina, riceveranno una ricompensa dal Signore; non saranno presi dal timore, nè afflitti.
278. O credenti temete Dio, e fate abbandono di ciò che vi resta ancora dell’usura, se siete fedeli.
279. Se non lo farete, aspettatevi alla guerra da parte di Dio, e del suo inviato. Se vi pentirete, il vostro capitale vi resterà ancora. Non ledete veruno, e non sarete lesi.
280. Se il vostro debitore si trova nell’angustia, aspettate che sia più agiato. Se gli condonate il debito, sara più meritorio per voi, se lo sapete.
281. Temete il giorno in cui tornerete a Dio, in cui ogni anima sarà retribuita secondo le sue opere. Niuno vi sarà leso.
282. O voi che credete! quando contraete un debito pagabile ad un’epoca fissa, mettetelo in iscritto. Che uno scrivano lo metta fedelmente in iscritto, e che non ricusi di scrivere secondo la scienza che Dio gli ha data, che scriva sotto la dettatura del debitore; che tema il Signore, e non ne tolga la più piccola cosa. Se il debitore non è sanissimo, e se è debole, o se non è capace di dettare da se medesimo, che il suo padrone detti fedelmente per lui. Chiamate due testimonj dei più degni fra voi; se non trovate due uomini basterà uno solo, e due donne le più capaci da poter fare da testimonj, acciocchè l’una possa ajutare la deposizione dell’altra sull’esposizione dei fatti. I testimonj non devono ricusarsi di deporre tutte le volte che ne saranno ricercati. Non sdegnate di mettere in iscritto un debito, sia piccolo o grande, indicandone la scadenza. Questo procedere è più giusto innanzi a Dio, più adatto ad essere certificato dai testimoni, e più proprio a togliere ogni specie di dubbio, a meno che la mercanzia non sia innanzi agli occhi; in questo caso non sarebbe peccato se non metteste in iscritto il contratto. Chiamate i testimonj nelle convenzioni, e non fate violenza nè a chi scrive, nè ai testimonj; se lo farete, commetterete un delitto. Temete Dio: egli v’istruisce, ed è istrutto d’ogni cosa.
283. Se siete in viaggio, e che non troviate chi scriva, allora deve darsi un pegno. Ma che l’oggetto che si è dato in pegno si restituisca intatto. Chi lo riceve in consegna tema Dio suo Signore. Non ricusate di fare testimonianza; chiunquesi ricusi ha il cuore corrotto; ma Dio conosce le vostre azioni.
284. Tutto ciò che è nei cieli, e sulla terra appartiene a Dio; che voi mettiate al pubblico le vostre azioni, o che le nascondiate, egli ve ne chiederà conto; perdonerà e punirà chi vorrà. Dio è onnipotente.
285. Il profeta crede in ciò che il Signore gli ha mandato. I fedeli credono in Dio, agli angeli, ai libri, ed agl’inviati. Dicono: Noi non facciamo alcun
- ↑ È impossibile di rendere nella traduzione la forza di questo passo, che consiste nell’avvicínamento delle due parole usura, e moltiplicare, che hanno in arabo la stessa radice. Si potrebbe tradurre ancora: Dio annienta l’usura, e paga con usura le elemosine, ovvero Dio impoverisce gli usuraj, ed arricchisce quei che fan l’elemosina.