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capitolo lxxiv. | 307 |
14. L’uomo sarà un testimonio oculare (che depone) contro se stesso,
15. Qualunque sieno le scuse ch’egli presenti.
16. Non agitar troppo la lingua (ripetendo la rivelazione) per finirla più presto.
17. Spetta a noi di riunirne le parti, e di recitarla (a dovere)
18. Quando ti leggiamo (il libro per mezzo di Gabriele) segui la lettura con noi.
19. Spetta anche a noi di dartene quindi la spiegazione.
20. Non lo fate più (d’ora in poi). Ma voi amate (tutti) la pronta (spiegazione istantanea).
21. E lasciate così l’avvenire.
22. In quel giorno, vi saranno delle facce che risplenderanno d’uno splendore vivo,
23. E che volgeranno i loro sguardi al loro Signore.
24. Vi saranno in quel giorno delle facce scolorite,
25. Che temeranno qualche gran disgrazia sovra di loro.
26. Sì, senza dubbio. Quando l’anima salirà fino alla gola,
27. Quando si griderà (all’intorno): Chi può rimediare?
28. Quando l’uomo capirà che il momento della partenza è venuto,
29. Quando la coscia afferrerà l’altra coscia,
30. Allora si farà camminare verso il tuo Signore.
31. Egli non credeva, e non pregava.
32. Trattava (il Libro) di bugia, e deviava.
33. Poi, raggiungendo i suoi (compagni) camminava con orgoglio.
34. L’ora nonostante arriva, essa è vicina.
35. Essa è sempre più vicina, e poi più vicina ancora.
36. L’uomo crede egli d’esser lasciato libero?
37. Non era egli prima una goccia di sperme che si spande facilmente?
38. Non era esso quindi un grumo di sangue da cui Dio lo formò?
39. Ne formò una coppia, l’uomo e la donna.
40. Questo Dio non è egli tanto potente per far rivivere i morti?
CAPITOLO LXXVI.
l’uomo.
Dato alla Mecca. — 31 Versetti.
In nome di Dio clemente e misericordioso.
1. È mai passato molto tempo senza che Dio si sia ricordato dell’uomo?1
2. Abbiamo creato l’uomo dallo sperme che contiene la mescolanza dei due sessi; era per provarlo. Gli abbiamo dato vista ed udito.
3. L’abbiamo diretto sulla via dritta, ancorchè dovesse essere riconoscente od ingrato.
4. Abbiamo preparato agl’infedeli catene, collari, ed un rogo ardente.
5. I giusti beranno tazze piene d’una mescolanza di Cafur.2
- ↑ I commentatori spiegano così questo passo: Dio aveva formato l’uomo d’argilla, e l’ha lasciato in questo stato per quarant’anní prima di dargli lo spirito.
- ↑ Cafur vuol dire in arabo canfora. Se ne mette nelle bevande per rinfrescarle. Qui Cafur è il nome di una sorgente del paradiso. La costruzione di questo passo fa supporre che vi sono in paradiso sorgenti di canfora, da dove se ne prenderà per mescerla al vino. Questo senso è appoggiato dal versetto 17.