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capitolo lxviii. 297


26.  E quando videro ciò che era divenuto il giardino, gridarono: eravamo nell’errore.

27.  Ecco che abbiam perdute le nostre speranze.

28.  Il più ragionevole di loro disse: Non ve l’ho io ripetuto? Perchè non pensavate a Dio?

29.  Lodi a Dio! essi risposero, abbiamo commessa un’iniquità

30.  E si posero a biasimarsi l’uno coll’altro.

31.  Infelici che siamo! noi eravamo malvagi.

32.  Forse Dio ci darà in cambio un giardino migliore di questo: Noi desideriamo ardentemente la grazia di Dio.

33.  Questo è stato il nostro gastigo; ma il supplizio dell’altro mondo sarà più terribile. Ah! se lo sapessero!

34.  I giardini delle delizie attendono gli uomini che temono Dio.

35.  Tratteremo noi egualmente quei che si rassegnano alla volontà di Dio (i musulmani) ed i colpevoli?

36.  Che cosa avete voi per giudicarne in tal modo?

37.  Avete voi qualche scritto ove leggiate

38.  Che otterrete ciò che vorrete?

39.  Riceveste forse da noi un giuramento che ci obblighi per sempre, e fino al giorno della resurrezione, a darvi ciò che crederete conveniente di avere?

40.  Domanda loro: Chi di voi ne è garante?

44.  Hanno forse dei compagni? che li conducano con essi se diranno la verità.

42.  Il giorno in cui le gambe saranno a nudo1, saranno chiamati all’adorazione; ma non avranno forza.

43.  Cogli occhi bassi, ed il viso coperto di vergogna, si chiamavano all’adorazione quando erano sani e salvi, (e non venivano.)

44.  Non mi parlare più in favore di quei che accusano di menzogna questo nuovo Libro. Li condurremo a gradi a gradi alla loro perdita, senza che sappiano (come).

45.  Io accorderò loro una lunga dilazione, poichè il mio strattagemma è solido.

46.  Domanderai loro una ricompensa (per la tua missione)? Ma essi sono carichi di debiti.

47.  Hanno essi la scienza delle cose nascose? le trascrivono essi dal Libro di Dio?

48.  Attendi dunque con pazienza il giudizio del tuo Signore, e non sii come l’uomo del pesce2 che oppresso dal dolore, gridò a Dio.

49.  Se il favore del suo Signore non l’avesse ajutato, sarebbe stato gittato sulla spiaggia arida, e biasimato.

50.  Ma Dio l’aveva preso per suo eletto, e l’ha reso giusto. Poco manca che gl’infedeli non ti scuotano coi loro sguardi quando sentono l’avvertimento, e dicono: È un indemoniato.

52.  No, (il Corano) non è che un avvertimento per l’universo.

  1. Cioè, il giorno in cui si prepareranno per un affare grave, che è-il giudizio finale.
  2. Si tratta qui del profeta Gionata divorato dalla balena, noi traduciamo la parola del testo hut per pesce; egli è un nome generico di qualunque grosso pesce.