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capitolo lix. 285


li avrebbe gastigati in questo mondo. Il supplizio del fuoco li attende sempre nell’altro,

4.  Poichè sono in guerra con Dio e col suo apostolo. Dunque chiunque è in guerra con Dio (sappia) che Dio è terribile nei suoi gastighi.

5.  Avete tagliata una quantità delle loro palme, e ne avete lasciato, un certo numero in piedi. Fu col permesso di Dio per abbassare gli empi.

6.  Il bottino accordato al profeta, non l’avete disputato nè coi vostri cammelli, nè co’ vostri cavalli; ma Dio dà la vittoria ai suoi inviati su ehi gli piace. È onnipossente1.

7.  Ciò che Dio ha accordato al suo inviato dei beni degli abitanti de’ borghi appartiene a Dio ed al profeta, ai suoi prossimi, agli orfani, ai poveri, ed ai viaggiatori; non deve rivenirne niente ai ricchi. Prendete ciò che il profeta vi dà, e lasciate stare ciò che vi ricusa. Temete Dio, terribile ne’ suoi gastighi.

8.  Ne appartiene una parte (del bottino) ai poveri di Mohad che furono scacciati dalle loro case e privati de’ beni, che cercavano il favore di Dio e di sodisfarlo, che assistono Dio, ed il suo apostolo. Sono uomini virtuosi.

9.  Quei che erano (rimasti) in possesso delle loro case; ed hanno abbracciata la fede precedentemente2, amano gli uomini che si refugiano presso di loro. I loro cuori sono esenti da ogni cupidigia, non desiderano ciò che tocca agli altri; anzi li preferiscono nelle loro generosità, ancorchè siano indigenti essi stessi. Dunque, quei che premuniscono il loro cuore dall’avarizia saranno i beati.

10.  Quei che sono venuti dopo loro3 dicono: Signore, perdonaci siccome perdonasti ai nostri fratelli che ci hanno preceduti nella fede, e non porre nei nostri cuori malevolenza verso coloro che credono. Signore, tu sei misericordioso.

11.  Non hai tu rimarcato gl’ipocriti dire ai loro fratelli, a quegl’infedeli fra gli uomini delle Scritture: Se sarete cacciati, sortiremo con voi; non obbediremo mai a veruno quando si tratterà di voi; se vi si farà la guerra, noi vi assisteremo; Dio sa che mentiscono.

12.  (No), se quegli saranno cacciati, essi non sortiranno con loro; se si farà loro la guerra, essi non li assisteranno, se cercheranno in pria a dar loro ajuto, finiranno per volgere le spalle e fuggirsene, e non troveranno essi stessi verun ajuto.

13.  Voi gettate nei loro cuori un terrore più forte che non fa Dio, e ciò perchè non comprendono niente4.

14.  Non vi combatteranno in massa che ne’ loro villaggi fortificati, o da dietro le mura. La loro violenza fra se stessi è estrema, tu li crederesti uniti; no, i lor cuori sono divisi, perchè è un popolo insensato.

15.  Agiscono come quei che li hanno preceduti, e poco manca che non

  1. Gli ebrei di Nadhir essendo a poca distanza da Medina, la spedizione ebbe luogo senza cavalleria nè cammelli; è perciò che il bottino, invece d’esser diviso fra i combattenti, riservati i dritti del profeta, è qui intieramente devoluto al profeta.
  2. Sono i medinesi.
  3. Cioè, quei che hanno abbracciato l’islamismo dopo gli altri.
  4. Il senso di questo versetto è: Gl’ipocriti dovrebbero pria di tutto temere Dio, seguire la sua legge, e non fare in segreto cosa che gli spiaccia; ma non lo temono. Temono le vostre armi, e perciò alla più piccola prova che gliene date fuggono. Questo passo può essere anche tradotto così: «Voi siete terribili per essi (nei lor cuori) a cagione dello spavento che Dio getta ne’ loro cuori». Ma traducendo in tal guisa non avranno più alcun senso le parole «ciò perchè non comprendono niente».