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capitolo xxxii. 209


21.  Colui che s’abbandona intieramente a Dio è giusto, egli ha preso un manico solido. Il fine d’ogni cosa è in Dio.

22.  L’incredulità dell’incredulo non t’affligga; torneranno tutti a noi, e noi lor ridiremo le loro opere. Dio conosce ciò che il lor cuore nasconde.

23.  Li faremo godere per qualche tempo, poi li costringeremo a subire un duro supplizio.

24.  Se domandi loro chi ha creato i cieli, rispondono: Dio. Di’ loro: Gloria a Dio! ma la maggior parte di essi non lo sa.

25.  A lui appartiene tutto ciò ch’è nei cieli, e sulla terra. È ricco, e pieno di gloria.

26.  Quand’anche tutto ciò che v’è di alberi sulla terra divenisse penne, quand’anche Dio accrescesse il mare in sette mari (d’inchiostro) le parole di Dio non sarebbero esaurite; egli è possente, e savio.

27.  Vi ha creati come un sol individuo, vi farà risorgere. Dio vede, e sente tutto.

28.  Non vedi che Dio fa entrare il giorno nella notte e la notte nel giorno? Vi ha soggettati il sole, e la luna; l’uno e l’altra seguono il loro corso fino all’epoca stabilita. Dio sa tutto ciò che fate.

29.  Quest’è perchè Dio è la verità stessa, e le divinità che invocate al di lui fianco sono una vanità. Certamente è il Sublime, il Grande.

30.  Non vedi la nave vogar in mare carica di doni di Dio per farvi vedere i suoi insegnamenti? Vi sono in ciò de’ segni per ogn’uomo costante, e riconoscente.

31.  Quando le onde circondano la nave come tenebre, essi invocano Dio con una fede sincera; ma subito che li ha salvati, e resi in terra, alcuno di loro lo mette in dubbio. Ma chi niegherà i nostri miracoli, se non il perfido, l’ingrato?

32.  O uomini! temete il vostro Signore, ed il giorno in cui per poco che sia, il padre non potrà soddisfare per suo figlio, nè il figlio per suo padre.

33.  Le promesse di Dio sono veraci. La vita di questo mondo non vi allucini: l’orgoglio non vi acciechi su Dio.

34.  Dio conosce l’ora. Fa scendere dal cielo la pioggia dirotta. Sa che cosa portano le viscere (delle madri). Niun’anima sa che cosa guadagnerà domani1, niun’anima sa in qual contrada morrà.


CAPITOLO XXXII.

l’adorazione2.

Dato alla Mecca. 30 Versetti.

1.  A. L. M. E il Signore dell’universo che ha fatto scendere il Libro. Non v’è dubbio.

2.  Diranno: È lui (Maometto) che l’ha inventato? No, è piuttosto la verità venuta dal tuo Signore, acció tu avverta un popolo che non ha avuto un profeta prima di te, ed affinchè tutti siano diretti nella via retta.

3.  E Dio che creò i cieli, e la terra, e tutto ciò ch’è fra loro nello spazio di

  1. Cioè, niun uomo sa se meriterà domani una ricompensa, od un gastigo.
  2. Il titolo della Sorata gli è dato dalle parole del versetto 15: Si prostrano in segno d’adorazione.