Pagina:Corano.djvu/191

178 il corano,


male nè per voi, nè per essi s’entrano in altre ore senza chieder permesso quando andate a visitarvi l’un l’altro. Così Dio vi spiega i suoi segni. Dunque egli è sapiente e savio.

58.  Quando i vostri figli saranno giunti all’età della pubertà, dovranno a qualunque ora chiedere il permesso di entrare, come l’han chiesto quei ch’erano giunti a quest’età pria di loro. Così Dio vi spiega i suoi segni. Dunque è sapiente e savio.

59.  Le donne che non fanno più figli, e che non sperano di potersi più rimaritare, possono senz’inconveniente deporre le loro vesti, tuttavia senza mostrare i loro ornamenti; ma se se n’astengono sarà meglio per esse. Dio sente e sa tutto.

60.  Non sarà delitto per un cieco, uno zoppo ed un malato, di mangiare alla vostra tavola, nè per voi, se fate i vostri pasti nelle case vostre, in quelle di vostro padre, o madre, o de’ vostri fratellí, o de’ vostri zii e zie paterni e materni, nelle case di cui avete le chiavi, in quelle dei vostri amici. Non v’è alcun inconveniente per voi di mangiare in comune, o solo1.

61.  Quando entrate in una casa, salutatevi scambievolmente2, augurandovi per Dio una buona e felice salute. Così Dio vi spiega i suoi segni affinchè li comprendiate.

62.  I veri credenti sono quei che credono a Dio, ed al suo apostolo, che, quando si riuniscono da te per qualche affare di comune interesse, non se ne vanno senz’il tuo permesso. Quei che te lo chiedono sono quei che credono in Dio, e nel suo apostolo. Se te lo chiederanno per occuparsi di qualche altr’affare, tu l’accorderai a chi ti piacerà. Implora per essi l’indulgenza di Dio, poich’è indulgente, e misericordioso.

63.  Non chiamate l’apostolo con quella familiarità con cui vi chiamate fra voi. Dio conosce quei che si ritirano dalla riunione in segreto, nascondendosi gli uni dietro gli altri. Quei che disobbediscono ai suoi ordini temano una disgrazia, o il gastigo terribile.

64.  Tutto ciò ch’è ne’ cieli e sulla terra non appartiene forse a Dio? Ei conosce lo stato in cui siete. Un giorno gli uomini säranno condotti dinanzi a lui, . ed egli ricorderà le vostre opere, giacchè conosce tutto.


CAPITOLO XXV.

alforkan3.

Dato alla Mecca. — 77 Versetti.

1.  Benedetto sia colui che ha mandato dal cielo la distinzione al suo servo, affinchè avverta gli uomini.

2.  Il regno de’ cieli, e della terra gli appartiene; egli non ha figli, non ha socj al suo regno; ha creato ogni cosa, e per decreto eterno ha fissato i loro destini.

  1. Questo versetto rimprovera i musulmani degli scrupoli fondati sopra alcuni usi superstiziosi presso gli arabi; per esempio, l’uso di non ammettere alla tavola i zoppi, o ciechi, e di non mangiare in casa altrui; altri, al contrario, si facevano scrupolo di mangiar soli.
  2. Quegli che entra, e quegli che riceve.
  3. Alforkan (distinzione) è uno de’ nomi del Corano. Vedi nota 1 cap. 1.