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capitolo xxiv. | 175 |
considerate come un male; anzi è un vantaggio per voi1. Chiunque sarà colpevole di tal delitto ne sarà punito; chi avrà aggravato il delitto sopporterà un gastigo doloroso.2
12. Quando s’è sentita l’accusa, i credenti de’ due sessi non hanno eglino internamente pensato bene di quest’affare? Non hanno essi detto: È una bugia evidente?
13. Perchè (i calunniatori) non hanno prodotto quattro testimonj? e se non hanno potuto produrli sono bugiardi avanti a Dio.
14. Se non fosse la grazia inesauribile di Dio, e la sua misericordia in questa vita, e nell’altra, un gastigo terribile vi avrebbe già colpiti in punizione dei discorsi che avete propagati, quando li avete fatti correre di bocca in bocca, quando proferivate colle vostre labbra ciò che voi non conoscevate affatto, che lo riguardavate com’una cosa leggiera, e che è grave innanzi a Dio.
15. Perchè non avete detto piuttosto sentendo queste voci: Perchè ne parleremo? Lodi a Dio! è una menzogna atroce.
16. Dio vi ha avvertiti di guardarvi per l’avvenire da simili imputazioni, se siete credenti.
17. Dio vi spiega i suoi insegnamenti; egli è sapiente, e saggio.
18. Quei che si dilettano a spargere discorsi calunniosi sui credenti proveranno un gastigo doloroso,
19. In questo mondo e nell’altro. Dio sa tutto, e voi non sapete nulla.
20. Se non fosse la sua grazia inesauribile e la sua misericordia, (vi punirebbe); ma egli è umano, e misericordioso.
21. O credenti, non seguite le orme di Satana; imperciocchè a chi le siegue, Satana comanda il disonore ed il delitto; e senza la grazia inesauribile di Dio e la sua misericordia, niuno di voi sarebbe mai innocente; ma Dio rende innocente chi vuole; sente, e vede tutto.
22. Quelli fra voi che son ricchi, e potenti, non giurino di non più fare alcuna generosità ai loro parenti, ai poveri, ed a coloro ch’hanno espatriato per la causa di Dio. Che perdonino i loro falli3. Non desiderate voi che Dio vi perdoni i vostri peccati? Egli è indulgente, e misericordioso.
23. Quei che accusano le donne virtuose, donne credenti, le quali (forti della loro coscienza) non si curano delle apparenze, saranno maledetti in questo mondo, e nell’altro; avranno un gastigo terribile.
24. Un giorno la loro lingua, le loro mani, ed i loro piedi deporranno contro di loro.
25. In quel giorno Dio salderà i loro debiti con esattezza; riconosceranno. allora che Dio è la verità stessa.
26. Le donne impudiche sono fatte per gli uomini impudici; gli uomini impudici son fatti per le donne impudiche, le donne virtuose per gli uomini virtuosi, e gli uomini virtuosi per le donne virtuose. Saranno giustificati dei propositi calunniosi; l’indulgenza di Dio, e doni magnifici loro appartengono.
27. O credenti! non entrate in una casa straniera senza domandarne il permesso, e senza salutare quei che l’abitano. Ciò vi varrà meglio. Pensateci.
28. Se non ci trovate veruno, non entrate, a meno che non vi sia stato permesso. Se vi si dirà: Sortife, sortitene tosto. Ne sarete più puri. Dio conosce le vostre azioni.
- ↑ Queste parole devono esser dirette a Maometto, alla sua famiglia, ed a Safvan, poichè la propagazione di queste calunnie non è servita che a meglio stabilire l’innocenza, e l’onore degli uni e degli altri.
- ↑ S’intende, con dei spergiuri.
- ↑ Fra le persone che avevano calunniato Aichà vi era un uomo parente di Abubekr al quale questi faceva molto bene. Abubekr voleva togliergli i suoi appuntamenti per punirlo. Maometto l’interdisse con questo versetto.