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capitolo xxi. | 167 |
Dio è il Dio unico. Abbandonatevi intieramente a lui. E tu (Maometto) annunzia cose propizie agli umili,
36. Che hanno il cuore preso da terrore quando sentono pronunziare il nome di Dio, che soffrono con pazienza i mali che li opprimono, che osservano la preghiera, e che fanno l’elemosina dei beni che abbiamo loro compartiti.
37. Abbiamo destinato i cammelli per servire ai riti dei sagrifizi: vi troverete anche dei vantaggi. Proferite dunque il nome di Dio su quelli (animali) che immolate. Devono restare su tre piedi, attaccati pel quarto. Quando la vittima cade, mangiatene, e datene a colui che si contenta di ciò che gli si da, come anche a colui che ne domanda. Noi ve li abbiamo sottomessi, acciocchè siate riconoscenti.
38. La carne, ed il sangue delle vittime non arrivano fino a Dio; ma la vostra pietà giunge a lui; egli vi ha sottomessi questi animali affinchè lo glorifichiate per avervi diretti sulla strada retta. Annunziate a chi fa il bene
39. Che Dio proteggerà quei che credono, poich’egli non ama i perfidi, e gl’infedeli.
40. Ha promesso a quei che han ricevuto un qualche oltraggio di combattere i loro nemici; Dio può proteggere.
41. Quei che sono stati ingiustamente cacciati dalle lor case, unicamente per aver detto: Il nostro Signore è il Dio unico. Se Dio non avesse fatto superare una parte degli uomini dagli altri, i chiostri, le chiese, le sinagoghe, e gli oratorí de’ musulmani, dove il nome di Dio è invocato continuamente, sarebbero stati distrutti. Dio assisterà chi l’assiste (contro gli empj). Dio è forte, e potente.
42. Assisterà coloro che, messi in possesso di questo paese, osservano esattamente la preghiera, fanno l’elemosina, comandano il bene, ed interdicono il male. Dio è il termine d’ogni cosa.
43. Se l’accusano d’impostura (o Maometto) pensa che prima d’essi i popoli di Noè, d’Ad, di Themud, d’Abramo, di Loth, ed i Madianiti, ne accusavano i loro profeti. Mosè ancora è stato trattato d’impostore. Ho accordata una lunga dilazione agl’increduli, quindi li ho visitati col mio gastigo. Quant’è stato terribile!
44. Quante città colpevoli abbiamo rovesciate! Ora esse sono deserte, e spianate; il pozzo ricolmo di terra, ed il castello fortificato non esistono più1.
45. Non hanno essi viaggiato nel paese? I loro cuori sono incapaci di comprenderlo? non hanno forse orecchia per sentire? I loro occhi non son privati della vista; ma i cuori, sepolti nei loro petti, son ciechi.
46. Ti stimoleranno di sollecitare il gastigo (che attendono). Dio non manca mai alle sue promesse. Un giorno presso Dio fa mille anni del vostro conto.
47. Quante città colpevolí abbiam lasciato prosperare per un certo tempo! Alla fine le visitammo col nostro gastigo. Tutto ritorna a noi.
48. Di’: O uomini! io sono un apostolo incaricato d’esortarvi.
49. Quei ch’hanno creduto, e praticato il bene otterranno il perdono dei lor peccati, e dei favori generosi.
50 Quei che si sforzano di prevalere sopra i segni della nostra potenza, abiteranno l’inferno.
51. Non abbiamo mandato prima di te alcun apostolo, che Satanasso non abbia gettato a traverso nella lettura (del Libro rivelato qualche bestemmia);
- ↑ Il pozzo ricolmo, ed il castello fortificato fanno parte di alcuni monumenti, de tempi degli antichi popoli dell’Arabia.