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capitolo xx. 157


83.  Godete de’ cibi deliziosi che vi diamo, ed evitate l’eccesso per timore che il mio sdegno non pesi su voi; poichè perirà colui sul quale piomberà la nostr’ira.

84.  Io sono indulgente verso chi si pente, e fa il bene, e segue la strada retta.

85.  Disse a Mosè: Chi t’ha fatto lasciare così presto il tuo popolo?

86.  Essi (il popolo) s’avanzano appresso a me, ed io mi affrettava di venire verso di te per fare cosa che ti piacesse.

87.  Noi abbiamo provato il tuo popolo, o Mosè! Dopo la tua partenza, il Samaritano1 li ha perduti.

88.  Mosè tornò in mezzo al suo popolo acceso di sdegno, ed oppresso di tristezza,

89.  E disse: Popolo mio! Dio non vi ha egli fatta una bella promessa? L’alleanza vi sembra già forse durare troppo a lungo? ovvero avete voluto attirare su voi l’ira del vostro Signore? Forse per questa ragione avete mancato alle promesse fattemi?

90.  Non abbiamo violato le promesse di nostro istinto, ma siamo stati comandati di recare molte cariche dei nostri ornamenti2; gli abbiamo riuniti insieme. Il Samaritano li gettò (nel fuoco) e ne formò per il popolo un vitello che muggiva. Ci fu detto: Quest’è il vostro Dio, ed il Dio di Mosè; ma egli l’ha scordato (per cercarne un altro).

91.  Ma non hanno osservato che questo vitello non poteva loro rispondere, e che non poteva nè giovarli, nè far loro alcun male?

92.  Aronne ripeteva: Popolo mio! questo vitello serve per provarvi. Il vostro Signore è misericordioso. Seguitemi, ed obbedite a’ miei ordini.

93.  Non cesseremo di adorarlo, risposero, finchè non ritorni Mosè.

94.  Egli disse ad Aronne: Chi ti ha impedíto di seguirmi quando li hai veduti smarrirsi? Vuoi tu disobbedirmi?

95.  O figlio di mia madre! rispose Aronne, lascia di tirarmi per la barba, e per il capo. Io ho temuto di sentirmi dire dipoi: Perchè hai disseminata la scissura fra me ed i figli d’Israele? perchè non hai eseguito i miei ordini?

96.  E tu, o Samaritano! qual è stato il tuo progetto? Egli rispose: Ho veduto ciò ch’essi vedevano. Ho preso un pugno di polve sotto i piedi dell’inviato di Dio3, e l’ho gittata nel vitello fuso; il mio spirito me l’ha suggerito.

97.  Allontanati di qua, gli disse Mosè; il tuo gastigo in questo mondo sarà questo. Dirai a chiunque incontrerai: Non mi toccate. Ti è riservata inoltre un’apparizione alla quale non potrai sottrarti. Volgi gli occhi su quel Dio che hai adorato con tanta devozione. Noi lo incendieremo, lo ridurremo in polvere, e lo getteremo nel mare.

98.  Il vostro Dio è il Dio unico; non vi è altro Dio che lui; egli abbraccerà tutto colla sua scienza.

99.  Così noi ti raccontiamo le istorie de’ tempi passati; l’abbiamo mandato inoltre un’ammonizione.

100.  Chiunque se ne dipartirà porterà un peso il giorno della resurrezione.

101.  Lo porterà eternamente. Che insopportabile peso che sarà pel giorno della resurrezione!

  1. Nel testo: el Sameri, che si traduce per Samaritano. È da notarsi quanto i dottori maomettani sono ignoranti dell’istoria ebraica, allorchè parlano dei Samaritani all’epoca di Mosè.
  2. Cioè, anelli, braccialetti, ed altri ornamenti che gli ebrei avevano preso agli egizi. Per carica s’intende il peso che porta un cammello bestia da soma.
  3. Dell’angelo Gabriele. La polvere calpestata dall’angelo aveva la prerogativa di dare la vita agli oggetti inanimati.