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capitolo xviii. 147


finchè non arriverò al punto in cui i due mari si uniscono, ovvero camminerò per più di ottanta anni.

60.  Quando furono arrivati al confluente de’ due mari, s’avvidero ch’avevano perduto il lor pesce1, che prese una strada sotterranea.

61.  Passarono avanti, e Mosè disse al suo servo: Dacci di che mangiare, abbiamo sofferto molta fatica in questo viaggio.

62.  Che dici mai? (rispose il servo). Quando ci siamo arrestati vicino a questo scoglio, non ho affatto badato al pesce. Non altri che Satana può avermelo fatto così dimenticare, perch’io non me lo rammentassi; il pesce ha preso la strada del mare; è cosa prodigiosa!

63.  Questo io desiderava: rispose Mosè. E ritornarono indietro ambidue.

64.  Incontrarono uno de nostri servi che abbiamo favoriti colla grazia, ed illuminati colla scienza.

65.  Posso servirti, gli disse Mosè, acciocchè tu m’insegni parte di ciò che t’è stato insegnato sulla vera strada?

66.  Rispose (l’incognito): Tu non potrai mai sopportare il mio parlare.

67.  E come potresti sopportare certe cose di cui non comprendi il senso?

68.  Se Dio vuole, disse Mosè, tu mi troverai perseverante, e non disobbedirò ai tuoi ordini.

69.  Ebbene! se tu mi segui, disse (l’incognito) non mi interrogare su qualsiasi cosa, se io non t’abbia parlato.

70.  Si misero dunque in cammino ambedue2, ed ambedue montarono in una barca; lo sconosciuto la danneggiò. L’hai forse rotta, domandò Mosè, per annegare quei che vi sono dentro? Tu vieni con ciò di commettere un’azione stravagante.

71.  Non t’ho io detto che non potresti restare con me?

72.  Non mi biasimare, rispose Mosè, per aver dimenticati i tuoi ordini, e non m’imporre obbligazioni troppo difficili.

73.  Partirono; e camminarono finch’ebbero incontrato un giovine. L’incognito l’uccise. Eh che! tu hai ucciso un innocente che non ha ucciso alcuno; hai commesso un’azione orribile.

74.  Ma non t’ho detto che non potrai mai vivere meco?

75.  Se ti farò ancora un’altra domanda, non mi permetterai più d’accompagnarti. Scusami per questa volta.

76.  Partirono, e camminarono finch’arrivarono alle porte d’una città. Domandarono ospitalità agli abitanti; che ricusarono di riceverli. I due viaggiatori s’avvidero che il muro della città minacciava ruina. L’incognito lo riedificò. Se tu avessi voluto, gli disse Mosè, avresti potuto reclamarne una ricompensa.

77.  Qui ci separeremo, disse lo sconosciuto, ed io t’insegnerò solamente il significato delle cose che sei stato impaziente di conoscere.

78.  La barca apparteneva a povera gente che lavorava in mare; volli danneggiarla, perchè dietro a lei vi era un re, che s’impadroniva di tutte le barche.

79.  In quanto al giovine, i suoi parenti erano credenti, ed abbiamo temuto che non li infettasse colla sua perversità, e colla sua incredulità.

80.  Abbiamo voluto che Dio desse loro in compenso un figlio più virtuoso e più degno d’affetto.

81.  Il muro era l’eredità di due giovani, orfani di questa città. Sotto questo muro vi era un tesoro che loro apparteneva. Il loro padre era un uomo da bene.

  1. Avevano preso un pesce; nel luogo stesso ove spariva, Mosè doveva trovare quello che cercava.
  2. Cioè Mosè, e l’incognito. Non è più questione di Giosuè.