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capitolo xvii. | 137 |
torneremo a punirvi. Abbiamo destinato l’inferno per essere il carcere degl’infedeli.
9. In verità, questo Corano dirige verso il cammino più retto; annunzia la felicità ai credenti
10. Che fanno le buone opere. Avranno una ricompensa magnifica.
11. Abbiamo preparato un supplizio terribile a quei che non credono alla vita futura.
12. L’uomo supplica per ottenere ciò che è cattivo, come per ottenere ciò che è buono. L’uomo è pronto di sua natura.
13. Abbiamo fatto della notte e del giorno due segni della nostra potenza. Cancellammo1 il segno della notte, e si rese visibile quello del giorno, affinchè cercaste di ottenere i benefizi della generosità di Dio, affinchè conosceste il numero degli anni, ed il loro conto. Abbiamo introdotta la distinzione perfetta tra ogni cosa.
14. Abbiamo attaccato al collo d’ogn’uomo il suo augello2. Il giorno della resurrezione gli mostreremo un libro che troverà aperto.
15. Leggi nel tuo libro, gli diremo; basta che tu faccia oggi il tuo conto da te medesimo.
16. Chi segue la via retta, la segue per se; chi si smarrisce, si smarrisce a suo proprio danno. Ogni anima carica d’un peso non porterà quello dell’altra. Noi non abbiamo punito alcun popolo prima di aver fatto sorgere un apostolo nel suo seno.
17. Quando si volle distruggere una città, inviammo dapprima i nostri ordini ai cittadini più ricchi; ma si mostrarono colpevoli. Il decreto fu pronunziato, e l’abbiamo annientata.
18. Dopo Noè, quante nazioni abbiamo esterminate! Basta che il tuo Signore veda, e conosca i peccati de’ suoi servi.
19. A chi ha desiderato i beni di questo mondo, che passerà prontamente, gli abbiamo accordato prontamente ciò che abbiamo creduto; quindi gli abbiam preparato l’inferno; ivi sarà divorato dal fuoco, ricoperto di vergogna, e privato di qualunque risorsa.
20. Colui che desidera la vita futura, che fa sforzi per ottenerla, e che inoltre è vero credente, vedrà i suoi sforzi graditi da Dio.
21. Accorderemo in copia a tutti le nostre grazie. Le grazie del Signore non saranno negate ad alcuno.
22. Vedi come abbiamo inalzati gli uni sopra gli altri (coi beni di questo mondo). Ma la vita futura ha gradi più alti, e superiorità anche più grandi.
23. Non porre altri Dii a fianco di Dio, poichè sarai coperto di vergogna, e d’avvilimento.
24. Dio ha ordinato di non adorare che lui, di osservare una buona condotta verso il padre, e la madre, sia che l’uno di essi sia divenuto vecchio, o che lo siano ambidue, e che convivano con voi. Guardati di mostrar loro del disprezzo3 e di far loro dei rimproveri. Parla loro con rispetto.
25. Sii umile verso di loro, e pieno di affezione4, e volgi a Dio questa preghiera: Signore abbi pietà di loro, mi hanno educato fino dalla infanzia.
26. Dio conosce meglio di chiunque il fondo del vostro cuore; sa se siete giusti.
- ↑ È un’espressione figurata, per dire che la notte essendo oscura quasi non si vede, per così dire.
- ↑ Espressione figurata per destino dell’uomo, e desunta dal linguaggio e dalle credenze degli arabi antichi
- ↑ Ad litteram: di dir loro oibò, va via, (o altra parola simile di disprezzo).
- ↑ Ad litteram: abbassa verso di loro l’ala della tua umiltà.