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capitolo xiii. 121


che le due creazioni si confondano ai loro occhi? Di’ piuttosto: Dio è il creatore di tutte le cose; è l’unico, il virtuoso.

18.  Fa scendere l’acqua dal cielo; i torrenti scorrono misura certa; la corrente trasporta viva la spuma che galleggia, ed (i metalli) che gli uomini fondono al fuoco per farne ornamenti, ed utensili, fanno una spuma simile. Così Dio mette in parabola il vero ed il falso. La spuma se ne va rapidamente, ma ciò che è utile all’uomo resta sulla terra. Così Dio propone le parabole. Quei che rispondono all’appello di Dio si attendano a belle ricompense; ma quei che non vi rispondono, quando anche avessero tutto ciò che la terra contiene, ed anche il doppio, con ciò non potrebbero comperarle. Il loro conto farà spavento, la loro abitazione sarà l’inferno. Che orribile luogo di riposo!

19.  Colui che sa che Dio t’ha mandata la verità dal cielo si condurrà esso come un cieco? I savj vi rifletteranno.

20.  Quei che adempiono fedelmente gl’impegni presi verso Dio e non rompono la sua alleanza;

21.  Quei che uniscono ciò che gli è piaciuto d’unire, che temono il loro Signore, ed il conto terribile che dovranno rendere;

22.  Quei che la speranza di veder Iddio rende costanti nell’avversità, che fanno con esattezza la preghiera, che danno in segreto, od in pubblico i beni che abbiamo accordati loro, che cancellano le loro colpe con le buone opere, avranno per soggiorno il palazzo eterno.

23.  Saranno introdotti nei giardini di Eden insieme ai loro padri, le loro spose, ed i loro figli, che saranno stati giusti. Ivi riceveranno la visita degli angeli, che vi entreranno da tutte le porte.

24.  La pace sia con voi, diranno essi, perchè avete perseverato; quanto è dolce il soggiorno del palazzo eterno!

25.  Quei che infrangono il patto di Dio dopo averlo accettato, che separano ciò che Dio ha voluto unire, e commettono le iniquità sulla terra, sono carichi di maledizioni, ed avranno per soggiorno una dimora spaventevole.

26.  Dio versa a larga mano i suoi benefizj a chi vuole, o li ritira. Essi si rallegrano dei beni di questo mondo; ma che cos’è la vita di quaggiù in confronto alla vita futura, se non un godimento temporario?

27.  Gl’infedeli dicono: Non ha ricevuto sicuramente dall’alto alcuna facoltà di fare miracoli. Di’ loro: Dio smarrisce chi vuole, e fa ritornare a sè quei che si pentono,

28.  Che credono, ed il cui cuore riposa tranquillamente nella rimembranza di Dio. E che! i nostri cuori non si riposano forse con sicurezza nelle rimembranze di Dio? Quei che credono, e fanno le opere buone avranno per ricompensa la beatitudine, ed il più bel luogo di dimora.

29.  Ti abbiamo mandato ad un popolo che è stato preceduto da altri affinchè tu racconti loro le nostre rivelazioni. Essi non credono al Clemente senza limiti1. Di’ loro: È il mio Signore, non vi è altro Dio. Io ho riposta la mia fiducia in lui. E a lui che tutto deve ritornare.

30.  Quando il Corano farà muovere le montagne, quando dividerà la terra in due, e fará parlare i morti, essi non crederanno neppure; ma Dio comanda a tutto. I credenti ignorano forse che Dio potrebbe dirigere nella via dritta tutti gli uomini, se lo volesse?

31.  Le disgrazie non cesseranno di opprimere gl’infedeli in pagamento delle loro opere; scenderanno all’ingresso delle loro abitazioni finchè le minacce di Dio siensi verificate, e certamente Dio non manca alla sua parola.

  1. Il Clemente senza limiti, El-rahman, è uno dei nomi di Dio nella corona musulmana. Questo nome, portato da qualche individuo arabo, era un’innovazione applicato a Dio.